Visita all’Archivio di Stato
Con un patrimonio di dimensioni eccezionali (oltre 83 km di scaffali) si distingue nella rete degli Archivi di Stato italiani per l’antichità delle fonti conservate, che coprono tredici secoli di storia partendo dall’anno 726 e arrivando ai nostri giorni. Il complesso dei documenti custoditi comprende oggi le carte della dinastia sabauda, del Ducato di Savoia e del Regno di Sardegna, gli archivi degli uffici periferici dello Stato italiano e una vasta gamma di archivi di enti, famiglie, aziende e persone che hanno svolto un ruolo di rilievo nella storia di Torino e del Piemonte. Il palazzo dei Regi Archivi, progettato da Filippo Juvarra tra il 1731 e il 1733, è collegato con il Palazzo Reale da un corridoio che attraversa le Segreterie di Stato, oggi sede della Prefettura e della Città Metropolitana. Questo complesso è riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il dott. Benedetto e il Dott. Garis ci hanno accompagnato negli splendidi locali delle sale juvarriane, raccontandoci storie e aneddoti dell’Archivio e dandoci la possibilità di visionare documenti che raccontano la storia di Torino e del Piemonte e che normalmente non sono accessibili al pubblico. Di particolare interesse è stata la visita alla “Biblioteca Antica” (luogo in cui lo storico Alessandro Barbero registra molte sue trasmissioni televisive), contenente documenti che potevano essere di supporto all’attività di governo, ma anche libri pregiati che i sovrani sabaudi amavano mostrare ai propri ospiti. In tale locale abbiamo potuto esaminare preziosi manoscritti risalenti al IV, VI secolo e all’epoca medioevale, in perfetto stato di conservazione. Nella sala dedicata al Museo dell’Archivio abbiamo invece potuto visionare, tra l’altro, il documento di proclamazione del Regno d’Italia, lo Statuto Albertino (unica Costituzione rimasta in vigore in Europa dopo il 1848) e alcuni trattati internazionali stipulati con le principali potenze europee e dell’area del mediterraneo
Al termine della visita abbiamo potuto godere di un’ottima cena all’interno di una delle splendide sale dell’Archivio. Un ringraziamento particolare va a Emanuela Gambetta, consorte di Fabrizio Montemagno, per l’organizzazione della visita.