Di seguito un estratto del discorso programmatico del Presidente Nicola Bruno.
Cari amici,
ringrazio Renzo e Voi tutti e, in anticipo, il mio direttivo per l’aiuto ed il sostegno che – sono certo – mi darete.
Scorrendo i discorsi programmatici dei presidenti che mi hanno preceduto ho notato che molti hanno adottato una parola, un aggettivo, una frase, per caratterizzare l’anno rotariano che li vedeva impegnati come presidente.
Bene, allora se dovessi cercare una frase che caratterizza quest’anno quella che mi è venuta in mente è: dov’eravamo rimasti.
Dov’eravamo rimasti prima che questa drammatica, pesante, situazione ci coinvolgesse ed entrasse così fortemente nelle nostre vite, obbligandoci all’isolamento a mantenere la distanza gli uni dagli altri, a non poterci più incontrare e a rivoluzionare le nostre giornate, i nostri rapporti sociali, i rapporti di lavoro e quant’altro.
Apro una piccola – ma significativa – parentesi, per dire che abbiamo saputo reagire assai velocemente, sotto la spinta di Renzo ci siamo immediatamente adeguati alla situazione e grazie a Luigi (Boschetti) che ci ha messo a disposizione la sua piattaforma di Zoom abbiamo ripreso le nostre riunioni – siamo stati i primi del distretto a riprendere le riunioni – pensate, l’ultimo incontro tradizionale è stato il 18.02.2020, la prima riunione in streaming è stata il 24.03.2020 e le successive con i relatori.
Abbiamo mostrato una capacità di reazione ed adattamento alla situazione che ritengo davvero unica!
E sono fermamente convinto che questa è la dimostrazione dinamica, plastica, di che cosa vuol dire essere rotariani: abbiamo reagito immediatamente all’avversità, abbiamo trovato la soluzione a ciò che ci poteva distanziare, ma non solo: non ci siamo accontentati e dopo aver riacquistato una certa normalità, è venuta l’esigenza di recuperare alcune formalità che – devo dire - mi trovano assolutamente d’accordo.
Alcuni aspetti dell’esperienza che abbiamo vissuto rappresentano delle novità e vedremo di farne tesoro, mi riferisco all’uso della videoconferenza che ci ha permesso di continuare nei nostri lavori e negli incontri.
Ebbene oggi abbiamo una nostra piattaforma Zoom e adesso le nostre riunioni – se dovessimo continuarle in videoconferenza – saranno corredate di quelle minime ed imprescindibili formalità caratterizzanti il Rotary e credo che potremmo anche pensare di utilizzarla magari per quei soci che, per varie ragioni, sono interessati ma non hanno la possibilità di partecipare fisicamente alle nostre riunioni, perché fuori città o per altri impedimenti; ecco possiamo utilizzare ZOOM non mettiamola in soffitta, è una risorsa. Usiamola.
Mi sono un po' perso e torno a: dov’eravamo rimasti.
Dov’eravamo rimasti perché Renzo aveva dei programmi interessanti e coinvolgenti, pensiamo alla visita ai cantieri della TAV, alla visita al Cern, alla visita alla Patek Philippe; programmi che non ha avuto la possibilità di portare a termine; ebbene li completeremo noi senza che ciò possa comportare un aggravio di lavoro per lui.
Così anche come il Global Grant che aveva già messo in cantiere e che si è dovuto fermare per l’emergenza Covind anche questo progetto vedremo di potarlo a termine, forse con qualche modifica ma intendiamo portarlo a termine.
Ecco dov’eravamo rimasti perché quest’anno sarà caratterizzato dall’essere la normale prosecuzione dei programmi di Renzo. Li completeremo noi, o almeno cercheremo.
Cari amici,
ringrazio Renzo e Voi tutti e, in anticipo, il mio direttivo per l’aiuto ed il sostegno che – sono certo – mi darete.
Scorrendo i discorsi programmatici dei presidenti che mi hanno preceduto ho notato che molti hanno adottato una parola, un aggettivo, una frase, per caratterizzare l’anno rotariano che li vedeva impegnati come presidente.
Bene, allora se dovessi cercare una frase che caratterizza quest’anno quella che mi è venuta in mente è: dov’eravamo rimasti.
Dov’eravamo rimasti prima che questa drammatica, pesante, situazione ci coinvolgesse ed entrasse così fortemente nelle nostre vite, obbligandoci all’isolamento a mantenere la distanza gli uni dagli altri, a non poterci più incontrare e a rivoluzionare le nostre giornate, i nostri rapporti sociali, i rapporti di lavoro e quant’altro.
Apro una piccola – ma significativa – parentesi, per dire che abbiamo saputo reagire assai velocemente, sotto la spinta di Renzo ci siamo immediatamente adeguati alla situazione e grazie a Luigi (Boschetti) che ci ha messo a disposizione la sua piattaforma di Zoom abbiamo ripreso le nostre riunioni – siamo stati i primi del distretto a riprendere le riunioni – pensate, l’ultimo incontro tradizionale è stato il 18.02.2020, la prima riunione in streaming è stata il 24.03.2020 e le successive con i relatori.
Abbiamo mostrato una capacità di reazione ed adattamento alla situazione che ritengo davvero unica!
E sono fermamente convinto che questa è la dimostrazione dinamica, plastica, di che cosa vuol dire essere rotariani: abbiamo reagito immediatamente all’avversità, abbiamo trovato la soluzione a ciò che ci poteva distanziare, ma non solo: non ci siamo accontentati e dopo aver riacquistato una certa normalità, è venuta l’esigenza di recuperare alcune formalità che – devo dire - mi trovano assolutamente d’accordo.
Alcuni aspetti dell’esperienza che abbiamo vissuto rappresentano delle novità e vedremo di farne tesoro, mi riferisco all’uso della videoconferenza che ci ha permesso di continuare nei nostri lavori e negli incontri.
Ebbene oggi abbiamo una nostra piattaforma Zoom e adesso le nostre riunioni – se dovessimo continuarle in videoconferenza – saranno corredate di quelle minime ed imprescindibili formalità caratterizzanti il Rotary e credo che potremmo anche pensare di utilizzarla magari per quei soci che, per varie ragioni, sono interessati ma non hanno la possibilità di partecipare fisicamente alle nostre riunioni, perché fuori città o per altri impedimenti; ecco possiamo utilizzare ZOOM non mettiamola in soffitta, è una risorsa. Usiamola.
Mi sono un po' perso e torno a: dov’eravamo rimasti.
Dov’eravamo rimasti perché Renzo aveva dei programmi interessanti e coinvolgenti, pensiamo alla visita ai cantieri della TAV, alla visita al Cern, alla visita alla Patek Philippe; programmi che non ha avuto la possibilità di portare a termine; ebbene li completeremo noi senza che ciò possa comportare un aggravio di lavoro per lui.
Così anche come il Global Grant che aveva già messo in cantiere e che si è dovuto fermare per l’emergenza Covind anche questo progetto vedremo di potarlo a termine, forse con qualche modifica ma intendiamo portarlo a termine.
Ecco dov’eravamo rimasti perché quest’anno sarà caratterizzato dall’essere la normale prosecuzione dei programmi di Renzo. Li completeremo noi, o almeno cercheremo.